Sunday, March 11, 2007

THE DEATH OF MR.LAZARESCU


Mi immaginavo che la prima volta in cui avessi scritto dagli Stati Uniti sarebbe stata per raccontare di quanto è bello, particolare e divertente stare qui.
Invece, la prima volta che scrivo dagli Stati Uniti è per raccontare, dopo che un regista low budget l’ha raccontata a me, la morte del sig. Lazarescu. La trama è semplice. Dante Lazarescu si sente male in una notte di Bucharest. E’ un vecchio che vive da solo in un appartamento puzzolente coi suoi tre gatti. Ha una figlia che se n’è andata a sposarsi in Canada. Lazarescu, come Dante, passa attraverso il suo personale inferno. Prima una vita solitaria tra alcol e medicine che non servono. Quando il suo malessere si aggrava, prima i suoi vicini si limitano a metterlo su un’ambulanza,con un pigiama in una borsa di plastica, poi tanti inferni si sovrappongono. La malattia si aggrava velocemente, c’è un tumore, un ematoma cerebrale che lo trasforma in un niente umano. Ci sono quattro ospedali, nessuno che lo accetta. Lazarescu viene spostato da un ospedale all’altro. Sua sorella non arriva mai. Sua figlia non sappiamo se sia stata informata o meno. Solo l’infermiera dell’ambulanza l’accompagna. Forse una Beatrice stanca e spettinata. Lazarescu e il suo inferno.
Non ho mai scritto o commentato un solo film in questo blog. Ho sempre raccontato stati d’animo e paure. Forse neppure questa volta mi allontano da questa attitudine. Nessun film mi ha mai colpita come “La morte del sig. Lazarescu”. Di sicuro non avrei mai pensato di potermi sentire così toccata e spaventata. Ci sono mostri orribili, demoni tremendi in questo film. Sono vicini di casa, medici e paramedici. Sono persone che aspettano in corridoio. Siamo circondati. Siamo noi. Non so che ne sia stato di Lazarescu. Non è dato sapere, perché quando finisci all’inferno davvero non sai quello che ti succede.
E’ facile avere paura quando si guarda questo film. Perché è la vita che fa paura. E la morte, fa paura. Tanta. Morire senza dignità ancora più paura. Nessun sollievo dalla morte del sig. Lazarescu. Si muore come un topo per strada. Si muore come una merda. Da soli. “La morte del sig. Lazarescu” non è costato molto. Non costa molto morire così. A chi rimane sul divano incollato con gli occhi spaventati, con il cuore che batte e le lacrime che non si vogliono mostrare ma che a stento si riescono a trattenere, resta poco da fare. Ci si alza e si comincia ad essere ipocondriaci.
Non consiglio “La morte del sig. Lazarescu” a nessuno. Si consiglia un film quando si vuole che gli altri sperimentino le nostre sensazioni. Io *sfido* a guardare “La morte del sig. Lazarescu”. E sfido chiunque a dirmi che non ha avuto paura. E’ un film geniale. E’ la vita. E’ la morte.

3 comments:

Unknown said...

Felice di sentirti viva. Lo guarderò e ti farò sapere. spero li da te tutto bene, mi raccomando Ele...positiva. Un beso V

Herman said...

Ciao Giovine Cugina! Sei sempre un passo avanti al resto della melma in cui sguazzano le vite degli esseri umani... Carry on there's a meaning to life

Da Roma con furore

Il tuo Cugino Cavaliere Jedi

Enrico

kitty said...

ciao amica cara spero tanto tu stia bene per quanto tempo ancora sarai negli states?
un bacio grande, tua Vale F.