Monday, July 18, 2005

INIZIANO I SALDI

Ci sono regole ben precise per stabilire quando i negozianti possono iniziare i saldi.
Ci sono anche regole precisissime su come comportarsi durante i saldi.
Occhio al cartellino, ce lo dicono sempre in tivvù, deve indicare il prezzo vecchio, il prezzo nuovo e la percentuale di sconto applicata all'articolo. Anzi, se ce la facciamo, andiamo una settimana prima dell'inizio dei saldi a vedere quanto costano le cose che ci vorremmo assolutamente comprare ma che sono esageratamente fuori dalla nostra portata, e poi a saldi iniziati verifichiamo che il prezzo intero non sia stato modificato a rialzo. Se ci dovessimo accorgere di tale aberrante crimine contro l'umanità, rigore vorrebbe che rinunciassimo ad acquistare l'oggetto che ci ha ridotto a sbavare come il cane di Pavlov per mesi ogni volta che passavamo davanti a quella maledetta vetrina. Se in più fossimo cittadini coscienziosi e rispettosi dell'ordine e della disciplina e ai quali sta a cuore il bene della collettività, denunceremmo i disonesti e, al grido di “lei non sa chi sono io”, chiameremmo il vigile che passa di lì e che, di certo, risolverebbe l'annosa questione in due minuti, chiarendo che non abbiamo assolutamente ragione e che la settimana scorsa avevamo visto male.

Ma noi non siamo così. Noi compriamo tutto, basta che sia in saldo. Non importa che il prezzo sia quello di prima. Non andremmo mai a vedere se ci hanno fregato, perché noi quella cosa la vogliamo e siamo anche dei dritti, perché la ottieniamo anche pagandola di meno. Non importa se non è vero: c'è un cartellino con un numero tagliato, un altro numero in rosso con il simbolo % a fianco e il numero scritto più in grande ma più basso dell'altro (che miracolo), il nostro sollievo ultimo, finale, il nostro grande affare, proprio lì, in basso. Cuciture scucite? Suole bucate? Vetro scheggiato? Pietruzze opache? Macché. Non esiste. I negozianti passano una crisi che non si ricordavano (ma davvero?) da anni, per cui, è logico, anche loro hanno interesse ad abbassare prima possibile il prezzo della merce. E, se anche loro hanno bisogno di denaro vuoi che vengano a fregare proprio noi che siamo disposti a pagare, nonostante i saldi, un articolo ad un prezzo 10 volte di maggiore rispetto a quando l'han realizzato? Non esiste.
Fiducia reciproca, guadagno assicurato. Per tutti.

Il saldo è l'occasione, lo sfizio, il divertimento. Ma basta davvero mettere su qualsiasi cosa un cartellino con un prezzo tagliato, una percentuale e un grande prezzo più basso? Uno straccio può diventare l'abito dei nostri sogni solo perché è in sconto? Non sarà che è lo sconto che ci fa desiderare una cosa che non avremmo mai considerato di avere nel nostro armadio, nella nostra cucina... o nel nostro cuore? Se non ci fosse lo sconto non lo vorremmo ma, dato che è in sconto, “massssì, dài, tanto è in sconto, se non lo prendo adesso non lo prendo più”. Non sono mica i cinesi che minacciano gli standard di qualità... Credo che siamo proprio noi i primi a tendere al ribasso. Vogliamo e prendiamo solo se ci costa meno di quanto costerebbe in generale, al negozio sotto casa come nella vita. Che fine ha fatto la fatica che facevamo da bambini, quando le cose costavano davvero tanto e ci prendevamo un salvadanaio e mettevamo via soldo per soldo fino a quando avevamo la somma esatta per comprare il nostro desiderio? Chi ha mai pensato ai saldi, quando eravamo piccoli? Con gli anni, però, ci siamo fatti furbi e abbiamo imparato che c'è sempre un momento in cui possiamo avere la stessa cosa per meno. Chissenefrega se siamo in concorrenza con altre 700 persone che hanno fatto il nostro stesso ragionamento. Chissenefrega se il prezzo di partenza è più alto della settimana scorsa. Chissenefrega. Chissenefrega. Abbiamo una scadenza: sappiamo che potremo avere quello che desideriamo a partire dal 15 luglio, nella nostra provincia. Perché lottare per averlo prima? Perché preoccuparsi o crearsi aspettative? 15 luglio: vado a prendermi quello che desidero. O, più spesso, 15 luglio: inizio a desiderare. Poi il lo 16 compro.

Non ci accorgiamo neanche che, alla fine, siamo nudi come l'imperatore. E a chi ride perché si accorge della nostra nudità e della nostra ingenuità risponderemo che sono solo invidiosi delle nostre conquiste. Salvo poi trovarci davanti allo specchio e accorgerci che, spesso, “il grande affare” non coincide mai con i saldi. Più nella vita, che nel negozio sotto casa.