Quando la luce scompare lentamente e sopravvive solo una sottile striscia bianca all'orizzonte che diventa sempre più piccola. Quando si vedono solo i contorni di sagome nere e riesci ugualmente a capire e riconoscere ciò che vedi. Quando una luce tenue sopra il fornello illumina il fumo che esce da un pentolino senza il manico. Quando sul tavolo sono sparse tutte le tue cose e sullo schienale della sedia è appesa la tua borsa. Quando alzi gli occhi e la sottile striscia bianca all'orizzonte non c'è più. Quando un pianoforte suona tutta la tua malinconia e sembra parlare di te. Quando ricordi due corpi nudi immersi nell'acqua calda di lacrime. Quando ricordi il grigio di una cucina disordinata dopo ore di risate. Quando ti rendi conto che, neppure questa volta, stai raccontando nulla. Quando senti un buco nello stomaco e freddo sulle spalle, nonostante il maglione grosso. Quando cerchi disperatamente di fissare un momento ma tutto continua troppo veloce. Quando hai paura che tutti questi “quando” siano troppi. Quando poi non ti importa, perché è una cosa che senti e “quando” è quello che ci vuole. Quando la tecnologia ti ricorda che l'ultima cosa che avresti voluto dire non l'hai detta. Quando pensi che alla fine non dirai mai quella cosa. Quando giri il cucchiaino nella tazza del Tè e tintinna come un campanello. Quando fai un sorso piccolo e senti ancora più freddo sulle spalle, nonostante il maglione grosso. Quando alzi gli occhi ancora e ormai l'unica luce è quella calda della lampada sul tavolo. Quando ti guardi intorno e cerchi tutto ciò che ti è familiare per non sentirti persa, per non sentirti lontano da casa. Quando pensi ad una lunga notte con compagni di viaggio tutti ancora in partenza. Quando pensi che anche tu dovresti essere in partenza e invece rimani. Quando nella penombra guardi foto che hanno ormai vent'anni e pensi che non avresti mai pensato di dire 'sono già passati vent'anni'. Quando ci sono occhi che ti guardano da dentro i tuoi ricordi. Quando ti rendi conto che tu coi tuoi occhi non ti riconosci più. Quando ormai è troppo tardi e le lacrime annebbiano la vista delle lettere sulla tastiera. Quando il ritmo della melodia è in crescendo come l'emozione forte che senti.
È un momento. È il tardo pomeriggio del primo giorno dell'anno. È che non è niente. È che è bello essere vivi. È che è solo un momento. È che sei tu.
Saturday, January 01, 2005
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment